Norvegia: processo contro diocesi di Oslo. Accusa di frode fiscale. La curia replica, “nessun reato”

È cominciato nella capitale della Norvegia il processo penale contro la diocesi cattolica di Oslo e l’ex economo diocesano. Come anticipato nei giorni scorsi, sul sito della diocesi è stata pubblicata una sintesi del primo giorno di processo (20 novembre), a cura di Hans Rossiné, il responsabile per l’informazione della diocesi. “La Chiesa ritiene che nessuno di coloro che ha agito per suo conto, abbia commesso frodi”, ha affermato l’avvocato della diocesi Erling Lyngtveit nella deposizione di apertura. L’accusa è di frode e in particolare sarebbero circa 40 milioni di corone (4 milioni di euro) l’ammontare della sovvenzione percepita dalla diocesi tra il 2010 al 2015 sulla base di elenchi compilati in modo scorretto. La posizione dell’avvocato Lyngtveit è che “ci sono molti più membri nella diocesi negli anni recenti” di quanti formalmente registrati. Anders Brosveet, uno dei due avvocati dell’ex-economo accusato (il cui nome non viene menzionato nel rapporto), ritiene centrale nel caso il “concetto di ‘appartenenza’ a una comunità di fede”. Ellen Meinich Martens è il giudice nel processo intentato contro la diocesi e l’ex economo. Il tribunale distrettuale di Oslo ha concesso una settimana al caso. Si tratta di un’istanza di appello, sulla richiesta avanzata dal governatore di Oslo di risarcimento di 40,6 milioni di corone. Una precedente causa contro il vescovo Bernt Eidsvig è stata ritirata “perché il pubblico ministero ha ritenuto non si possa dimostrare che il vescovo fosse a conoscenza di ciò che stava accadendo”.

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