Premio Ratzinger: p. Lombardi (presidente) al Papa, ancora “viva” l’eredità “culturale e spirituale” di Benedetto XVI

“La ringraziamo di cuore per aver voluto anche quest’anno consegnare personalmente i premi Ratzinger”. Padre Federico Lombardi, presidente della Fondazione vaticana Joseph Ratzinger-Benedetto XVI, ha salutato così il Papa, durante l’udienza concessa nella Sala Clementina in occasione del conferimento del Premio Ratzinger 2017, “momento culminante dell’attività della nostra Fondazione, che porta il nome del suo illustre predecessore”, ha ricordato Lombardi, citando l'”intensa” attività dell’anno che si è appena trascorso, durante il quale “la ricorrenza del 90° compleanno di Benedetto XVI ha attirato verso di lui l’attenzione di molti, suscitando un fiorire di iniziative che ha messo in luce quanto viva sia la sua eredità culturale e spirituale”. “Cerchiamo di promuovere una filosofia e una cultura che sia allo stesso tempo seria, profonda e viva, inserita nel cammino della Chiesa e della storia di oggi”, ha spiegato Lombardi citando, tra le altre iniziative della Fondazione, l’imminente Simposio in Costarica sulla Laudato si’, “letta nel contesto dell’America Latina”. Con questa edizione, sono 16, da 12 Paesi diversi, i “grandi uomini” scelti dalla Fondazione Ratzinger come “modello” degno di “riconoscimento” per la “solenne opera svolta nel corso di molti anni”. Lombardi ha rivolto, a questo proposito, un “pensiero speciale e grato per il caro professore Manlio Simonetti”, tra i primi premiati, “che due settimane fa ci ha lasciati per ricevere un premio più alto, quello eterno”. Riguardo ai tre premiati di quest’anno, Lombardi ha fatto notare che appartengono “a tre diverse professioni cristiane: cattolicesimo, luteranesimo, ortodossia”. “Nell’anno riforma siamo lieti di avere tra i premiati un teologo luterano”, ha aggiunto riferendosi al professore Theodor Dieter. “Novità”, infine, la “presenza di un grande artista, ben conosciuto e apprezzato” da Benedetto XVI, al quale ha anche dedicato un “Pater Noster” espressamente composto per i suoi 60 anni di sacerdozio. Dopo il discorso del Papa, ha fatto notare Lombardi,  il “Pater noster” verrà eseguito dallo stesso Arvo Pärt, “usando il pianoforte che è appartenuto per moltissimi anni al Papa emerito  da lui frequentem usato”.

 

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