Papa Francesco: a convegno salute, “la Chiesa non può disinteressarsi” delle disparità globali

“Affrontare concretamente il tema delle disparità e dei fattori sociali, economici, ambientali e culturali che le alimentano”. A rilanciare questo imperativo è il Papa, nel messaggio inviato al card. Peter Kodwo Appiah Turkson, prefetto del Diacastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale, e ai partecipanti alla XXXII Conferenza internazionale sul tema “Affrontare le disparità globali in materia di salute”, che si è conclusa oggi in Vaticano. “La Chiesa non può non interessarsene, nella consapevolezza che la sua missione, orientata al servizio dell’essere umano creato a immagine di Dio, è tenuta a farsi carico anche della cura della sua dignità e dei suoi diritti inalienabili”, l’imperativo di Francesco, che cita la nuova Carta degli Operatori Sanitari per ribadire che “il diritto fondamentale alla tutela della salute attiene al valore della giustizia, secondo il quale non ci sono distinzioni di popoli e nazioni, tenuto conto delle oggettive situazioni di vita e di sviluppo dei medesimi, nel perseguimento del bene comune, che è contemporaneamente bene di tutti e di ciascuno”. “La Chiesa suggerisce che l’armonizzazione del diritto alla tutela della salute e del diritto alla giustizia venga assicurata da un’equa distribuzione di strutture sanitarie e di risorse finanziarie, secondo i principi di solidarietà e di sussidiarietà”, afferma il Papa sulla scia della Carta, in cui si fa presente che “anche i responsabili delle attività sanitarie devono lasciarsi provocare in modo forte e singolare”, consapevoli che “mentre i poveri del mondo bussano ancora alle porte dell’opulenza, il mondo ricco rischia di non sentire più quei colpi alla sua porta, per una coscienza oramai incapace di riconoscere l’umano”, come scrive Benedetto XVI nella Caritas in veritate.

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