Salute: Abraham (India), “i nostri ospedali visitano 21 milioni di pazienti ogni anno”

“I nostri ospedali visitano 21 milioni di pazienti ogni anno”. A rendere noto il dato è stato Matthew Abraham, direttore generale della Catholic Health Association of India, intervenuto alla seconda giornata della conferenza internazionale in corso in Vaticano sulle disparità globali in materia di salute. Abraham, che presiede la più grande rete di strutture sanitarie cattoliche in India, ha illustrato le “contraddizioni” del sistema sanitario indiano, in una popolazione dove convivono “i più ricchi e i più poveri al mondo, molti dei quali vivono al di sotto di un dollaro al giorno”. “Il sistema indiano è uno dei migliori al mondo, ma i bambini muoiono ancora di diarrea e polmonite”, ha denunciato il relatore, citando il tasso molto alto di mortalità materna e infantile, rispetto ad altri Paesi. Senza contare la tubercolosi, con 2,8 milioni di morti nel 2015, l’Hiv, con 2,1 milioni di morti nel 2015 e la malaria. Quello indiano, inoltre, è un popolo che invecchia e che annovera due milioni di bambini al di sotto di 6 anni che soffrono di varie forme di disabilità e il 22% degli adolescenti con problemi di salute mentale. In questo contesto, la rete sanitaria cattolica – che può contare su 628 ospedali, un migliaio di suore e 21mila pazienti da visitare ogni anno – cerca di “coniugare efficienza e solidarietà”, ha detto Abraham, citando la parola-chiave: “innovazione”, che comporta l’impegno a “cercare il modello più affidabile e a costi più accessibili”. La teletecnologia, oggi, permette in India di raggiungere anche le zone più remote, come quelle rurali, dove è attiva “una rete di vicinato soprattutto per le cure primarie e preventive”, a disposizione in particolare di chi vive con meno di un dollaro e mezzo al giorno. La sanità cattolica indiana vanta un sistema per le cure oculistiche tra i migliori in India e uno degli ospedali pediatrici migliori al mondo.

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