Giornata mondiale poveri: Lamezia Terme, stasera veglia di preghiera in cattedrale. Lunedì 20 presentazione del dossier “Lavoro indecente” sui braccianti stranieri

La diocesi di Lamezia Terme si prepara alla prima Giornata mondiale dei poveri con un primo appuntamento stasera, alle 20, con una veglia di preghiera in cattedrale con il mondo del volontariato e dell’associazionismo cattolico, in particolare con quanti ogni giorno “si prendono cura dei più fragili e degli ultimi”. Domenica 19 novembre, alle 17, sarà celebrata la Santa Messa presso la cappella della fazenda maschile S. Luigi. Lunedì 20 novembre, alle 12.30, nel salone dell’episcopio sarà presentato il dossier “Lavoro indecente. I braccianti stranieri nella piana lametina”, a cura di Francesco Carchedi, Marina Galati, Isabella Saraceni dell’associazione Comunità Progetto Sud. “Analizzando dati e materiali attinenti alle condizioni dei braccianti stranieri nell’area lametina, l’indagine – spiega una nota – ha scandagliato la dimensione specifica del mercato del lavoro regionale, i segmenti del medesimo dove maggiore è la presenza straniera e all’interno di questi dove maggiori sono le modalità occupazionali più dure e pericolose, facendo emergere una realtà che tutti percepiscono ma che nessuno riconosce come modalità di sfruttamento grave e dunque sanzionabile giuridicamente”. “Le attività lavorative ai limiti della legalità – aggiunge la diocesi – non appaiono episodiche o semplicemente marginali, ma del tutto incardinate nelle pratiche usuali del mercato del lavoro locale. Sono dunque pratiche che non appartengono al passato remoto, ma purtroppo sono di presente attualità”. In una lettera inviata a tutte le associazioni di volontariato il vescovo diocesano, mons. Luigi Cantafora, ha invitato a partecipare alle iniziative in programma “per ritrovarci insieme nella preghiera per dare voce ai poveri che non ha voce. Grazie alla vostra presenza e azione, tante mani aiutano chi è nel bisogno. Vorremmo dirvi grazie e riscoprirci uniti nella preghiera per apprezzare, valorizzare e includere chiunque si trova nel disagio”.

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