Plenaria Pcc: card. Ravasi, “genetica, neuroscienze, intelligenza artificiale i tre capitoli del nuovo orizzonte che ci poniamo”

“Democrito con il suo famoso frammento 34 definisce l’uomo un microcosmo. Intorno a questo microcosmo si accaniscono teologi, scienziati, sociologi, economisti ma l’elemento più curioso lo voglio esprimere con una battuta di Erich Fromm che nel 1947 scrive il saggio ‘Dalla parte dell’uomo’ iniziando con l’affermazione secondo la quale l’uomo è l’unico animale per il quale la sua stessa esistenza rimane un problema da risolvere”. Esordisce così il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della cultura (Pcc), inaugurando questa sera a Roma, presso l’Auditorium della Curia generalizia dei gesuiti, l’assemblea plenaria del dicastero sul tema “Il futuro dell’umanità: nuove sfide all’antropologia” (quattro sessioni di lavoro che si concluderanno sabato 18 con l’udienza con Papa Francesco – hashtag #FutureofHumanity).  “Ecco perché  – spiega – vogliamo cercare di aiutare l’uomo a cercare di risolvere questo problema, facendolo da credenti ma non solo”. “Il nuovo orizzonte che ci poniamo – prosegue Ravasi – è quello impressionante e anche un po’ emozionante dei tre capitoli che abbiamo scelto. La genetica: pensiamo soltanto cosa significhino gli interventi sul Dna e il configurarsi ipotetico di un nuovo fenotipo umano”. Il secondo capitolo è quello delle scienze cognitive: “Cento miliardi di neuroni del nostro cervello sono tanti quanto le stelle di una galassia. Pensiamo ai problemi quando si interviene su di esso, al rapporto mente–cervello con le sue ricadute fisiche e morali”. Quindi il tema dell’intelligenza artificiale “affrontato con gli sviluppi continui che si cercano di seguire, ma sono sempre un passo avanti”.

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