Migramed: Suliman (Caritas Giordania), “massiccia la nostra risposta all’emergenza profughi” con servizi in campo educativo, sanitario, umanitario, di attività generatrici di reddito e di counseling

“È massiccia” la risposta di Caritas Giordania all’emergenza profughi che, dal 2012, interessa direttamente il Paese di re Abdullah nell’accoglienza di persone in fuga da sanguinose guerre. Lo racconta Wael Suliman, direttore di Caritas Giordania, nel contesto di Migramed, l’incontro che raccoglie oltre 100 delegati delle Caritas d’Europa e del bacino del Mediterraneo, in corso fino a venerdì ad Amman. Un’emergenza che nel tempo la Caritas nazionale giordana ha radicato nel quotidiano attraverso un ricco ventaglio di servizi, in grado di provvedere alle esigenze di ogni giorno di centinaia di migliaia di profughi, ma anche della popolazione locale giordana più vulnerabile. “Secondo i dati raccolti da Caritas Giordania – spiega Suliman – circa il 25% dei siriani, vale a dire circa 167mila persone, sono registrati nel nostro database, ai quali si aggiungono oltre 20mila iracheni. Caritas Giordania si radica nel territorio grazie a 12 centri presenti nei 12 governatorati offrendo servizi nel campo educativo, sanitario, umanitario, di attività generatrici di reddito e di counseling”.
Per quanto riguarda l’educazione, Caritas Giordania collabora con ben 27 scuole dove organizza attività di doposcuola e corsi di recupero diretti principalmente a ragazzi siriani, offrendo, inoltre, un supporto finanziario per coprire le rette scolastiche e i costi relativi al trasporto.
“In ambito sanitario la Caritas nazionale giordana – aggiunge Suliman – offre assistenza sanitaria di base assieme a programmi specifici pre e post natale per donne e bambini; nel corso del 2016 le persone assistite sono state 16.484. In relazione al settore umanitario, Caritas Giordania ha distribuito quasi 33mila coupon per l’acquisto di generi alimentari e di carte di credito ricaricabili per fronteggiare le spese quotidiane. Per quanto riguarda invece le attività generatrici di reddito, sono stati creati programmi di cash for workper circa tremila e cinquecento rifugiati, insieme all’avvio di 5 start up; infine, in relazione alle attività di counseling scolastico Caritas Giordania si occupa di programmi sia per bambini e adolescenti contro il bullismo e le violenze, sia per i genitori occupandosi anche di coppie in crisi a causa del conflitto che ha segnato profondamente le relazioni familiari”.

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