Migranti: Acli, Roma e Bologna gemellate per l’integrazione. Oggi i rifugiati in campo per la “Partita dell’accoglienza”

Dopo la visita di Papa Francesco a Bologna è nato un singolare e inedito gemellaggio tra Roma e il capoluogo emiliano grazie ai ragazzi dei centri accoglienza del Cas Casilino di Roma e della Cooperativa sociale Camelot – Officine Cooperative di Bologna, coinvolti per la “Partita dell’accoglienza”. L’incontro di calcio a 7, che si è giocato questa mattina presso il campo del Giardino “Pioppeto Mattei”, a Bologna, è stato organizzato dalle Acli e dall’Us Acli di Roma e Bologna. “Questa iniziativa – dichiarano Lidia Borzì, presidente delle Acli di Roma, e Luca Serangeli, presidente dell’Us Acli Roma – oltre ad essere uno dei tanti segni positivi derivati dalla visita a Bologna di Papa Francesco, vuole essere anche un segno tangibile dell’impegno che da sempre il Sistema Acli mette in campo per la grande sfida dell’integrazione, soprattutto in un momento così difficile, sempre più spesso caratterizzato da derive xenofobe e populiste. Crediamo infatti fortemente nella forza e nell’efficacia di un linguaggio universale come quello dello sport, in questo caso del calcio, capace di unire e favorire l’incontro e la conoscenza che sono alla base di una reale accoglienza. Questa, quindi, è la vera ‘partita’ che speriamo possa avere come unica vincitrice la speranza”.
“Le periferie – aggiunge Filippo Diaco, presidente delle Acli di Bologna – possono essere urbane, ma anche sociali ed esistenziali. Abbiamo incontrato persone per cui lo sport è veramente motivo di inclusione sociale e riscatto personale. Persone per cui lo sport è fonte di benessere psicofisico, ma anche scuola di vita, di fair play, luogo di relazioni umane ed amicizie. In particolare per i richiedenti protezione internazionale, che hanno la necessità di riempire le loro giornate, fatte di lunghe attese, lo sport costituisce un motivo di arricchimento del loro percorso, perché, altrimenti, rischiano di non migliorare la loro condizione nei luoghi in cui si trovano, ma di peggiorarla”.

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