Bolivia: Corte costituzionale boccia articolo di legge che estendeva diritti a Lgbt

Il Tribunale costituzionale plurinazionale della Bolivia (in pratica la Corte costituzionale) ha emesso ieri la propria sentenza, in seguito al ricorso presentato da numerose organizzazioni della società civile e pro famiglia, in merito alla recente legge sull’Identità di genere, bocciando il secondo paragrafo dell’articolo 11, che estendeva alla comunità Lgbt importanti diritti, a partire dal matrimonio. Questa la frase dichiarata incostituzionale: la legge sull’Identità di genere “permetterà alla persona di esercitare tutti i diritti fondamentali, politici, lavorativi, economici e sociali, così come gli obblighi inerenti l’identità di genere assunta”.
Susana Inch, referente giuridica della Conferenza episcopale boliviana, in un’intervista alla locale Agencia Fides, dichiara di valutare positivamente la sentenza, poiché essa “delimita l’esercizio dei diritti che vengono riconosciuti a queste persone all’ambito individuale”. Secondo la legale sono importanti due elementi: “In primo luogo viene mantenuta la protezione che la Costituzione dà alla famiglia naturale, nella convinzione che il matrimonio sia solo tra maschio e femmina; in secondo luogo l’adozione è consentita solo in ambito familiare”.

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