Diocesi: card. Sepe, “i diaconi come il buon Samaritano vadano incontro a rifiutati ed emarginati per sanare ferite con balsamo della carità di Cristo”

“Voi siete chiamati a lavorare nella vigna del Signore con umiltà, responsabilità e devozione totale. Il vostro servizio diaconale e, domani, il vostro ministero presbiterale vi assimila a Cristo per servire a quel Regno di Dio tra gli uomini che non è nostro perché ne siamo solo ‘amministratori'”. Lo ha detto, ieri sera, il card. Crescenzio Sepe, arcivescovo di Napoli, nella celebrazione eucaristica durante la quale ha ordinato 7 diaconi transeunti: Simone Buonocore, Antonio Germano, Antonio Iavarone, Giovanni Daniele Piccolo, Ferdinando Silvestrini, Vito Starace e Antonio Trapani.
“Come diaconi – ha evidenziato il porporato -, voi siete anche vignaioli, mandati nel mondo come operatori di giustizia e di pace, come testimoni dell’amore di Dio, della sua dolcezza, della sua preferenza per i piccoli e gli emarginati. Certo, anche in voi possono insinuarsi delle paure, delle incertezze, degli interrogativi”. Ma, “troviamo nella preghiera il rimedio ad ogni ansietà”, è stato il suggrimento. “La preghiera – ha spiegato – è fissare lo sguardo non sulle nostre difficoltà, angustie e sofferenze, ma sul nostro Dio, che è il Dio della pace e della bontà. Dio vi ha chiamati, così amici, e voi avete accolto la sua Parola, che è Parola di predilezione, di amore e di misericordia. Custoditela con tutte le vostre forze nel vostro cuore e nella vostra volontà. Non permettete mai a nessuno che ve la rubino e la sostituiscano con altre parole che sono false e mondane. Avete ricevuto un tesoro, non buttatelo alle ortiche, ma distribuitelo con generosità, accogliendo con amore tutti quelli che vi chiedono di essere aiutati nel corpo e nello spirito”. E ha concluso: “Siamo tutti pellegrini e mendicanti; siamo tutti fratelli e sorelle, bisognosi gli uni degli altri. Il vostro servizio diaconale è accogliere, andare incontro a chi rifiutato o emarginato, sanare le loro ferite col balsamo della carità di Cristo, buon Samaritano”.

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