Nobel pace a Ican: Archivio Disarmo, “utopia ora è fatto politico”. Il 10 ottobre in Italia per ritirare la Colomba d’oro

“Sembrava che il disarmo nucleare non interessasse nessuno, anche se tutti erano (molto giustamente) preoccupati per la gravissima crisi nordcoreana, che minaccia di trascinare il mondo in una guerra nucleare. Invece è proibendo le armi nucleari che si neutralizza all’origine la spada di Damocle che pende sulla testa dell’umanità”. Questo è il commento di Archivio Disarmo appena appresa la notizia dell’assegnazione del Premio Nobel per la pace all’Ican, la Campagna internazionale per la messa al bando delle armi nucleari. Il 6 agosto di quest’anno la giuria del Premio Archivio Disarmo – Colombe d’oro per la pace, formata da Fabrizio Battistelli, Dora Iacobelli, Riccardo Iacona, Dacia Maraini, Andrea Riccardi e Tana de Zulueta, ha assegnato la Colomba d’oro internazionale proprio a Ican. E il prossimo 10 ottobre, nel corso della cerimonia di premiazione delle Colombe d’oro per la pace, ritirerà il premio Beatrice Fihn, direttrice esecutiva della Ican, accompagnata da Susi Snyder, componente del consiglio direttivo della Campagna. Si tratta della prima uscita pubblica di Ican dopo l’assegnazione, oggi, del Premio Nobel per la pace.
“C’è un gruppo di persone che, da dieci anni, in oltre 100 Paesi del mondo, persegue ‘l’utopia’ della messa al bando di tutte le armi nucleari – prosegue Archivio Disarmo -. Grazie al loro sforzo l’utopia è divenuta un fatto politico: il 7 luglio scorso l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha approvato con 122 favorevoli, 1 contrario e 1 astenuto il Trattato per la proibizione delle armi nucleari. Questa specie di miracolo internazionale è dovuto a Ican, la Campagna internazionale per la messa al bando delle armi nucleari”.

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