Evangelii gaudium: mons. Viganò a Pistoia, “convergenza digitale” e “prossimità”. “Dobbiamo costruire ponti”

Il Papa “sa perfettamente che il problema di comunicazione della Chiesa non è un problema esclusivamente di tecnologia. Non si tratta quindi di trasferire i medesimi contenuti dei bollettini parrocchiali dalla carta stampata al portale, bensì di operare una convergenza digitale, ossia di elaborare contenuti multimediali, immagini, videonews e podcast, sfruttando tutto il potenziale della Rete per collegare popoli e culture”. Lo ha detto questo pomeriggio mons. Dario Edoardo Viganò alla Settimana teologica in corso a Pistoia. Quella di Francesco, ha spiegato, è “una riprogrammazione dell’approccio relazionale e comunicativo che rimette il primato di Pietro nel circuito della Chiesa, qualificandolo come fermento e non (solo) come riferimento fondante”. “La parola d’ordine è dunque prossimità: ed è qui che riluce l’eredità conciliare. L’attenzione all’umano diviene, infatti, traccia di un annuncio fecondo: non semplice ‘preparazione’ evangelica, ma Vangelo”. Una comunità “in uscita”, “coraggiosa”, che “non teme di sporcarsi le mani toccando la carne ferita degli uomini e delle donne che incrocia sul proprio cammino, convinta di toccare la carne sofferente del suo Signore”; una Chiesa “che si fa compagna di viaggio di quanti cercano la verità con cuore sincero” e “comunica la gioia del Vangelo attraverso la presenza in mezzo al popolo”, il sogno di Francesco. “Il nostro compito – ha concluso Viganò – non è di cercare nemici, ma di costruire ponti di comunicazione e di fraternità”.

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