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“Com’è bello pensare che si è annunciatori della risurrezione di Gesù non solamente a parole, ma con i fatti e con la testimonianza della vita!”. Lo ha esclamato il Papa, durante l’udienza di oggi, in cui a proposito dello stile missionario del cristiano ha ammonito: “Gesù non vuole discepoli capaci solo di ripetere formule imparate a memoria. Vuole testimoni: persone che propagano speranza con il loro modo di accogliere, di sorridere, di amare. Soprattutto di amare: perché la forza della risurrezione rende i cristiani capaci di amare anche quando l’amore pare aver smarrito le sue ragioni”. “C’è sempre un ‘di più’ che abita l’esistenza cristiana, e che non si spiega semplicemente con la forza d’animo o un maggiore ottimismo”, ha spiegato Francesco. “La fede, la speranza nostra non è solo ottimismo: è altra cosa, di più!”, ha proseguito a braccio: “È come se i credenti fossero persone con un pezzo di cielo in più sopra la testa”. “È bello, questo!”, ha detto ancora fuori testo: “Noi siamo persone con un pezzo di cielo in più sopra la testa, accompagnati da una presenza che qualcuno non riesce nemmeno ad intuire”.