Media: De Rita (Censis), “informazione autopropulsiva ma molto condizionata dalla società”

Oggi l’informazione “è autopropulsiva su se stessa” ma “finisce per essere anche molto condizionata dalla società”. Non ha dubbi Giuseppe De Rita, fondatore e presidente del Censis, che ha concluso l’incontro odierno di presentazione del 14° Rapporto Censis-Ucsi sulla comunicazione, intitolato “I media e il nuovo immaginario collettivo”. Con riferimento al titolo, De Rita esordisce: “Questo è un Paese che dal dopoguerra ha vissuto percorsi straordinari. Era la collettività che immaginava il suo passo e ha reso possibile il miracolo italiano. Oggi questo grande progresso nel mondo dell’informazione che arriva a pensare che tutto sia legato ad una mappa di dati o ad un algoritmo che determina una decisione piuttosto che un’altra, che contributo da all’immaginario collettivo?”. Di qui la provocazione: “Non è piuttosto che la società si sta sottilmente difendendo e vendicando in qualche modo dell’informazione? Che non vuole essere prigioniera dei big data e dell’algoritmo? Magari la società il suo immaginario collettivo non lo chiederà al mondo dell’informazione”. Per il presidente del Censis, oggi l’informazione “è autopropulsiva su se stessa, diventa sempre più grande, aumenta il suo potere ma finisce per essere anche molto condizionata dalla società. È la società molto spesso che incide sui media e impone in qualche modo un suo immaginario collettivo che poi i media continuano”. De Rita parla di “superbia dell’informazione in questi ultimi anni”. “C’è la digitalizzazione, i big data aumentano, ma credo ci sia un meccanismo di maggiore articolazione complessiva. Oggi – la battuta conclusiva – è la società che spinge, va avanti, crede solo in se stessa; sarà l’informazione a doversi difendere”.

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