Media: De Luca (Ucsi), “contribuire a fare chiarezza aiutando a distinguere ciò che è vero da ciò che è falso”

L’antidoto contro fake news, informazione non verificata, percezione che non corrisponde a realtà è il giornalismo “certificato”. Non ha dubbi Vania De Luca, presidente dell’Unione cattolica stampa italiana (Ucsi). Intervenendo oggi alla presentazione a Roma del 14° Rapporto Censis – Ucsi sulla comunicazione, intitolato “I media e il nuovo immaginario collettivo”, De Luca esordisce: “Dopo il discorso della disintermediazione dell’anno scorso, mi ha colpito molto questo andare verso un immaginario collettivo che si sfalda sempre più, e il fatto che il nostro lavoro si ponga sullo stesso piano di soggetti informali come siti online”. “Dare importanza a Facebook come fonte di informazione – osserva – mette in discussione la nostra stessa identità”. Per quanto riguarda le fake news, “ho la speranza che la fase che stiamo vivendo sia un transizione verso qualcosa di diverso e di più positivo. Se si inizia a comprendere quanto sia pericoloso questo meccanismo che altera il dibattito pubblico e favorisce il populismo – chiosa – vuol dire che il sistema comincia a far emergere, se non degli anticorpi, almeno dei campanelli d’allarme”. De Luca insiste sull’importanza di un’informazione “certificata”, del “saper trasmettere la certezza della veridicità e credibilità dell’informazione che si propone, che non può essere messa sullo stesso piano di quella fonti non certificate”. Su grandi temi come il lavoro ma soprattutto le migrazioni, “la percezione che si ha del fenomeno è molto diversa dalla realtà. Solo soggetti accreditati – avverte – possono fare la differenza”. Di qui il ruolo dei giornalisti: “Contribuire a fare chiarezza aiutando a distinguere ciò che è vero da ciò che è falso”.

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