Festa San Francesco: mons. Sorrentino (Assisi), “solo una vita aperta ai fratelli può dare a tutti un barlume di speranza”

Un invito, nello stile di San Francesco, “a incontrarci idealmente ogni volta che ci capiterà di esporci a frate sole, di abbandonarci a frate vento, di attingere a sora acqua, sentendoci avvolti dall’abbraccio di ‘sora nostra madre terra’. È la casa comune dei nostri paesaggi stupendi dell’Umbria e della Liguria che ci impegniamo a custodire con l’amore di Francesco, lodando insieme la bellezza del creato e del Creatore”. Lo ha rivolto oggi il vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, mons. Domenico Sorrentino, nel saluto dalla Loggia di San Francesco alla delegazione ligure in occasione della festa del patrono d’Italia. È stata, infatti, la Liguria la regione italiana che quest’anno ha offerto l’olio per la “Lampada votiva dei Comuni d’Italia”. La lampada è accesa dinanzi alla tomba di san Francesco e nella Porziuncola. Mons. Sorrentino ha anche ricordato che, nella città del Poverello, “ogni 27 del mese rilanciamo lo spirito di Assisi pregando per la pace”. L’iniziativa vuole ricordare “quanto avvenne proprio in questa piazza di San Francesco il 27 ottobre 1986, quando gli esponenti delle diverse religioni, convocati da San Giovanni Paolo II, si riunirono in preghiera per implorare la pace dall’unico Dio”. “Ne parliamo ormai come di ‘spirito di Assisi’ – spiega il presule -. Spirito più che mai necessario, mentre venti di guerra per ora solo minacciati gettano ombre sinistre su un futuro già pregiudicato dai numerosi conflitti regionali, alimentati da interessi di produzione e commercio di armi che fanno la vergogna del mondo, purtroppo anche del nostro Bel Paese”. Mons. Sorrentino ha, infine, parlato dell’“ultima perla del panorama religioso assisano, inscritta nella scelta di vita che Francesco operò quando, per amore di Cristo, si spogliò di tutto. Perla recentemente incastonata in un nuovo santuario, il santuario della Spogliazione”. “Solo una vita spoglia di sé e aperta ai fratelli, senza barriere e frontiere, può dare a tutti, e specialmente ai milioni di esseri umani spogliati fino all’osso dalla violenza e dall’indifferenza, un barlume di speranza”, ha concluso il vescovo.

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