Festa di San Francesco: card. Betori (Firenze), “su capacità di guardare ai poveri si gioca credibilità annuncio”

“San Francesco scoprì il volto di Cristo che lo guardava nel volto dei lebbrosi e da qui iniziò il cammino della penitenza, che lo staccò dal peccato e mise nel suo cuore la dolcezza. Su questa capacità di incrociare lo sguardo dei poveri si gioca la credibilità della nostra Chiesa e l’efficacia del suo annuncio”. È un passaggio dell’omelia pronunciata oggi dall’arcivescovo di Firenze card. Giuseppe Betori, nella basilica di Santa Croce per la solennità di San Francesco d’Assisi, patrono d’Italia. “Sarebbe pura illusione – il monito del porporato – pensare che la nostra fedeltà al Vangelo possa realizzarsi senza affrontare il confronto con il mistero del male che attraversa la storia e senza prendere sulle nostre spalle la croce, quella nostra e quella dei tanti sofferenti del mondo”. “Con Paolo e con Francesco – ha proseguito Betori – noi condividiamo la fede che per essere nuova creatura occorre essere crocifissi per il mondo, segnando una rottura totale con i miti del benessere, del potere, dell’avido possesso, della ricerca dei piaceri che avvelenano la mentalità corrente”. E questo, ha concluso, “non rende amara la nostra vita, perché la priva di qualcosa, ma la purifica orientandola verso ciò che davvero la edifica e la realizza nella sua autentica vocazione”.

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