I vescovi del Paraguay si recheranno, dal 5 al 12 novembre, a Roma per la visita ad limina “assieme alle inquietudini, alle necessità, alle domande e agli aneliti dei nostri fedeli e della nostra realtà”. Lo scrive la Conferenza episcopale paraguaiana (Cep) in un messaggio reso noto al termine dell’assemblea plenaria, che si è tenuta dal 23 al 27 ottobre. Tra i punti dell’articolato messaggio l’impegno della Chiesa per la vita e l’educazione e la condanna della cosiddetta “ideologia del genere”. Scrivono i vescovi: “L’esigenza del rispetto e della convivenza democratica” deve produrre scelte “capaci di ammettere le differenze senza distorcere la verità, senza offese alle convinzioni legittime della fede cristiana e senza eufemismi che cerchino di simulare o soppiantare l’istituzione familiare, di manipolare le coscienze e di introdurre pratiche contrarie alla difesa della vita e di ogni persona”. I vescovi si esprimono poi sulla situazione del Paese e sull’imminente campagna elettorale in vista delle presidenziali del 2018: “La nostra convivenza fraterna in Paraguay è passata per dure prove e, sebbene siano ormai alle spalle alcuni momenti difficili, non cessiamo di ricordare che persistono sfide sociali e situazioni che chiedono una particolare attenzione in vista dello sviluppo e del benessere di tutti. L’inizio della campagna elettorale è per tutta la cittadinanza un’opportunità di fare delle scelte sul presente e sul futuro e di discernere sulle implicazioni morali e anche religiose delle proposte, dei programmi politici e dei candidati”. Facendo presente che qualunque Governo deve cercare il bene comune e non di una parte, la Chiesa del Paraguay invita “ciascun battezzato a non mettere da parte i propri principi e valori, la propria fede e visione antropologica e sociale”. L’ultima parte del messaggio è invece dedicata dai vescovi a tracciare un positivo bilancio del primo anno del triennio dedicato alla gioventù e a delineare le sfide pastorali, connotate da una forte conversione missionaria.