Camillianum: Sgreccia (preside), “il paziente non deve essere un caso ma una persona”

“Il paziente non deve essere un caso ma una persona”. Lo ha detto Palma Sgreccia, preside del Camillianum, nel suo intervento al convegno internazionale “Dolore e sofferenza: interpretazioni, senso e cure”, organizzato per l’inaugurazione del 30° anno accademico dell’istituto e concluso questa sera, a Roma. “Nell’ambito della telemedicina, ci rendiamo conto che un rapporto a distanza tra medico e paziente non significa automaticamente che il malato, ‘il soggetto’ venga oggettivato – ha detto la relatrice – in questo processo. Il nocciolo rimane sempre l’atteggiamento del medico” e il suo riuscire a essere “interlocutore rispetto al paziente, anche se a separarli sono migliaia di chilometri”. Secondo Sgreccia, “va tenuto presente che il rispetto dell’identità costituisce uno dei diritti fondamentali dell’uomo”. La preside ha poi evidenziato come le “m-app (l’utilizzo di applicazioni per dispositivi mobili, ndr) possono svolgere un ruolo centrale nella gestione delle malattie croniche” sia come “memo” per il paziente sia come “medium che trasmette dati biometrici” al medico. C’è, però, un “pericolo” nei confronti del malato indicato da Sgreccia: che “non si tenga conto della sua dimensione spirituale”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Italia

Informativa sulla Privacy