Terremoto: mons. Pompili (Rieti) presenta il progetto “La valle del primo presepe”

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

“Un territorio che torna a essere proposta significa che ha abbandonato gli abiti della rassegnazione”. Lo ha detto questa mattina il vescovo di Rieti, mons. Domenico Pompili, durante la presentazione, a Roma, del progetto “La valle del primo presepe”, che richiama quello realizzato da san Francesco, nel 1223, a Greccio. Proprio Rieti e Greccio, località lambite dal sisma dell’agosto dello scorso anno, sono al centro dell’iniziativa, che vuole creare una rete tra le realtà di quell’area, dalla diocesi ai Comuni, coinvolgendo anche diverse associazioni. “La Chiesa parrocchiale di Greccio è ancora inagibile. Il terremoto ha avuto una maggiore concentrazione nell’Amatriciano, ma anche un effetto distonico su tutto il territorio circostante – ha sottolineato il presule -. Quindi, ripartire da questi luoghi significa gettare una luce positiva su tutto il resto del territorio”. E per farlo si è scelto di puntare sulla “conoscenza del contesto storico e artistico”. Il progetto vuole inoltre “liberare la visione di san Francesco da alcuni cliché”. Così il vescovo ha indicato l’obiettivo che ha animato l’iniziativa, “slittata in seguito al terremoto”: “Mettere in luce l’intuizione di san Francesco che, nella notte del Natale del 1223, non voleva inscenare una sacra rappresentazione ma rivolgere l’attenzione sul fatto dell’incarnazione”. Secondo mons. Pompili, “questa sua intuizione originaria merita di essere riscoperta per il significato spirituale che riveste”. Dal 7 dicembre inizieranno le esposizioni di presepi di diverse tipologie e provenienze. Le iniziative continueranno fino al 7 gennaio. Inoltre, sarà realizzato un archivio multimediale sul presepe sul sito www.valledelprimopresepe.it.

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

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