Camillianum: padre Pessini (moderatore Ministri infermi), “promuovere la salute, curare la malattia e lenire il dolore”

“Promuovere la salute, curare la malattia e lenire il dolore”. Padre Léocir Pessini, moderatore generale dei Ministri degli infermi, più conosciuti come camilliani, ha indicato l’impegno dell’Ordine nel suo intervento al convegno internazionale dal titolo “Dolore e sofferenza: interpretazioni, senso e cure”, aperto, questa mattina, a Roma. Padre Pessini ha ricordato le parole di san Giovanni Paolo II che, nel 1995, invitò i camilliani a mantenere e rinnovare il loro impegno a “educare a vivere, soffrire e morire in modo evangelico”. Il convegno, pensato per celebrare l’apertura del 30° anno accademico del Camillianum, l’istituto incorporato alla Pontificia Università Lateranense, è stato aperto da una Messa, presieduta dallo stesso Pessini. “In questi due giorni – ha aggiunto durante l’omelia – siamo chiamati a cercare percorsi di senso per rispondere alla domanda sul significato della sofferenza”, ricordando come “da san Camillo abbiamo imparato a toglierci le scarpe quando visitiamo una persona malata”, perché quello è un luogo che “esige rispetto, reverenza e solidarietà”. Prima di ringraziare coloro che “in questi trent’anni hanno fatto la storia del Camillianum”, il moderatore generale ha continuato ricordando un episodio avvenuto nelle Filippine nel 2015, durante il viaggio apostolico di Papa Francesco. Rispondendo a una domanda di una dodicenne sul dolore innocente dei bambini, disse alla piccola: “Oggi ho ascoltato da te l’unica domanda che non ha risposta. Solo quando siamo capaci di piangere sulle cose che hai detto saremo capaci di rispondere. Esiste infatti – proseguì il Pontefice – una compassione poco utile, di chi mette la mano in tasca e dà una moneta. Se Cristo avesse fatto questo sarebbe riuscito ad aiutare poche persone. Invece, nella sofferenza ci ha salvato. Oggi manca la capacità di piangere”. Ecco dunque – ha concluso padre Pessini – “l’importanza di una teologia delle lacrime, strettamente legata all’impegno dei camilliani”.

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