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Irlanda: referendum aborto. Vescovi lanciano il “rosario” per la vita. Mons. Doran, “la campagna referendaria si vince con la preghiera”

“Le statistiche dimostrano che una gravidanza su cinque in Gran Bretagna si conclude con l’aborto e che ogni anno il 90% dei bambini non nati ha la sindrome di Down”. Un’omelia interamente dedicata al tema dell’aborto e al referendum che il governo irlandese ha deciso d’indire il prossimo anno per emendare l’articolo 40.3.3 (“The Pro-Life Article”) della Costituzione di Irlanda aprendo così la strada per una legislazione sull’aborto. A pronunciarla mons. Kevin Doran, vescovo di Elphin, domenica scorsa, nel giorno in cui la Chiesa irlandese ha celebrato la Giornata per la vita.
Il vescovo ricorda che sono esattamente 50 anni da quando nel 1967 è passato in Inghilterra, Scozia e Galles l’“Abortion Act”, aprendo alla legalizzazione dell’aborto, e commenta: “Quanti bambini sono stati abortiti perché le persone non hanno saputo rinunciare ai propri programmi (i miei piani, la mia reputazione, la mia vita sociale, il mio assoluto diritto di controllare il mio corpo). Quanti più sono morti perché le loro madri si sentivano sole e impaurite, piuttosto che sostenute dai loro partner, dalle loro famiglie, dai loro amici e dalla società”. “La Giornata per la vita è, innanzitutto, un giorno di preghiera in cui possiamo trovare in noi l’amore, la tenerezza e il coraggio di promuovere una cultura che protegge la vita e rispetta le donne”.
E per vincere “la cultura” che “ritiene che si può liberamente disporre della vita umana o che ci siano alcune vite che non hanno valore”, il vescovo lancia una iniziativa di preghiera proponendo ai fedeli cattolici di dedicare un’ora alla settimana in presenza del Santissimo Sacramento alla recita del rosario con la particolare intenzione di proteggere la vita e sostenere le donne che hanno difficoltà di gravidanza. “Credo – dice il vescovo Doran – che la campagna per legalizzare l’aborto non sarà sconfitta dalle sole strategie politiche. Richiede la nostra preghiera costante”.

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