Giornata vittime immigrazione: Squillaci (Fict), “cerchiamo di reagire a tragedie annunciate”

“L’onda nera non si può fermare”, dichiara il presidente della Fict (Federazione italiana comunità terapeutiche), Luciano Squillaci, in occasione della Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’immigrazione. Dal 3 ottobre 2013, in cui 368 migranti persero la vita nel Mediterraneo, ricorda, “abbiamo spalancato le porte, già aperte, delle nostre Comunità per affermare il diritto di accoglienza non solo a parole, ma con i fatti”. “Quando viene chiusa una rotta, il flusso migratorio, con tutti i rischi correlati, non diminuisce – sottolinea Squillaci -: chiusa la rotta Libia-Italia, ecco che sono in crescita gli sbarchi in Spagna. L’onda nera cambia soltanto il percorso perché la fame, la guerra e le persecuzioni non si fermano e costringono uomini, donne e bambini a fuggire da frustrazioni e morte certa”. Di qui l’invito: “Non possiamo solo commuoverci o indignarci di fronte a tragedie annunciate, ora cerchiamo di agire”.
Per il presidente della Fict, “è necessario costruire una politica sull’immigrazione seria che punti sull’inclusione e su una prima accoglienza senza condizioni, tanto più verso i minori con un futuro ancora tutto da vivere”. “È importante favorire la creazione di corridoi umanitari – aggiunge -: per evitare viaggi disumani, che hanno già visto troppo sangue, tra cui quello di molti bambini; per impedire lo sfruttamento da parte dei trafficanti di uomini; per garantire anche la sicurezza e il concetto di solidarietà. Le debolezze sono ancora molte come il potenziale aumento dei dinieghi alle persone richiedenti asilo; i tempi molto lunghi per avere una risposta alle richieste di soggiorno (oggi passano circa 24 mesi); la scarsa consapevolezza sul tema della possibile integrazione interculturale; la necessità di aggiornare le procedure di prevenzione sanitaria”. Squillaci conclude con un auspicio: “Noi aspiriamo a creare una società civile che abbia come valore fondamentale l’accoglienza dell’altro, il sostegno e il farsi prossimo a chi è in difficoltà. La logica dell’uomo al centro delle politiche per la lotta all’esclusione in nome dell’inclusione”.

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