Giornata vittime immigrazione: Naso (Mediterranean Hope), “il fallimento dell’Europa è un fallimento morale”

(NEV-SIR) “Anche noi dobbiamo fare confessione di peccato, perché il fallimento dell’Europa in questo campo, è altresì un fallimento morale, e quindi anche nostro”. Lo ha detto Paolo Naso, coordinatore di Mediterranean Hope della Federazione delle Chiese evangeliche in Italia (Fcei), intervenendo ieri al Convegno internazionale “Vivere e testimoniare la frontiera. Migrazioni, confini e accoglienza”. “Le Chiese in Europa hanno un ruolo da svolgere, ma devono affrontare la sfida stando compatte”, ha detto definendo il problema migratorio come il sistema di “vasi comunicanti”: se si chiudono le frontiere da una parte, la pressione del flusso troverà altre scappatoie irregolari. “Non si possono chiudere i confini, senza lavorare a politiche di stabilizzazione e cooperazione, e senza aprire contemporaneamente varchi sicuri e legali per chi ha diritto alla protezione internazionale”. Naso ha quindi parlato del progetto dei “corridoi umanitari” che la Fcei ha promosso e realizzato insieme alla Comunità di Sant’Egidio portando nel nostro Paese in tutta sicurezza e per vie legali mille profughi siriani dal Libano, scelti secondo un criterio di vulnerabilità delle persone. “Non sono l’unica soluzione – ha detto Naso -, ma un elemento valido, sperimentato con successo, nella gestione delle migrazioni. Dobbiamo anche rivedere il diritto d’asilo, che è rimasto ai tempi del muro di Berlino e che oggi richiede sfide e strategie diverse. Fare un tuffo coraggioso in una realtà complessa è difficile, ma lo vogliamo fare in libertà, affrontando la precarietà con fiducia e speranza”.

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