Europa: Timmermans (Commissione), “siamo diventati eccessivamente pragmatici. Dobbiamo recuperare i valori”

“Viviamo la quarta rivoluzione industriale”, la “peggiore”, che “avrà effetti enormi su tutti” e “cambierà il modo in cui viviamo e lavoriamo, le nostre relazioni e la convivenza” tra i popoli, ha esordito Frans Timmermans, primo vicepresidente della Commissione europea, nel suo intervento a braccio nell’aula del Sinodo dove si sono aperti i lavori dell’evento “(Ri)pensare l’Europa”. In questo contesto, Timmermans ha collocato la Laudato si’, un documento che offre un quadro “globale e morale” per ciò che la sfida della sostenibilità realmente rappresenta e che è “legata strettamente alla questione della giustizia sociale”. Con questo documento, il Papa ha posto il problema della giustizia sociale nell’agenda politica internazionale. Tra “le più grandi minacce che oggi viviamo”, in conseguenza di tutte le crisi recenti, Timmermans ha posto la “crisi esistenziale di valori”: cercando di gestire le crisi, ha spiegato il politico olandese, “siamo diventati eccessivamente pragmatici” nel parlare con le persone, e ne abbiamo perse molte “cercando di convincerle con i numeri che le cose vadano meglio di come sembra”. Invece l’Ue “si fonda su alcuni principi, il primo dei quali è, dopo due guerre suicide, ‘il mio successo dipenderà dal tuo successo’”.
Si tratta di “un principio fondamentale presente nel cristianesimo e in molte altre fedi”, e che è alla base della costruzione dell’Europa: non crediamo più nel “dominare ed essere contenti di dominare”, ma nel principio “condividiamo e gioiamo del fatto che io non posso essere felice se il mio prossimo non è felice”. Invece la crisi “ha minato alla radice il principio della solidarietà. E adesso dobbiamo rimetterlo al centro”.

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