Nel suo saluto ai partecipanti all’incontro “(Re)thinking Europe” il segretario di Stato vaticano, card. Pietro Parolin, ha passato in rassegna le problematiche che sta affrontando l’Europa: ha parlato di “crisi economica”, della “drammatica questione migratoria”, dei “conflitti che lacerano non solo la regione del Mediterraneo ma che coinvolgono anche parti del continente”, dell’“avanzare dei populismi e del ritorno dei nazionalismi”. Ma anche di disoccupazione e disagio giovanile, problemi ambientali. E ha osservato: “Nel porsi di fronte a queste sfide, l’Europa ha dato una impressione generale di stanchezza e di invecchiamento”. La questione quindi è: “Come recuperare la memoria per ridare speranza per il futuro? Come ridare speranza per l’Europa di oggi e di domani?”. Parolin ha aggiunto che al cuore di questi interrogativi, c’è la preoccupazione di “portare al centro la persona, con il suo fermento di fraternità, la sua volontà di verità e giustizia”. “Quale dignità esiste quando manca la possibilità di esprimere il proprio pensiero o di professare senza costruzione la propria fede religiosa?”, ha chiesto Parolin. “Quale dignità è possibile senza una cornice giuridica chiara che limiti il dominio della forza e faccia prevalere la legge sulla tirannia del potere; quale dignità potrà mai provare una persona che non ha cibo o il minimo essenziale per vivere o peggio ancora che non ha lavoro?”.
“Sono stimoli – ha affermato il porporato – per una discussione che auspico vivace e a profonda nello stesso tempo. D’altronde ognuno è chiamato a fare la sua parte secondo la responsabilità che gli sono proprie per edificare il bene comune e favorire la pace e la concordia. Il progetto europeo è un’opera umana e come tale ha i suoi limiti ed è perfettibile e proprio per questo merita la nostra attenzione e considerazione. Come cristiani desideriamo dare il nostro contribuito animati e sostenuti dalla fede. Spinti dal desiderio di ricercare la città di Dio, non vogliamo dimenticare l’importanza di costruire la comunità degli uomini”.