Domenica 29 ottobre la Diaspora Togolese d’Italia sarà presente in Piazza San Pietro a Roma, all’Angelus con Papa Francesco, per attirare l’attenzione dei media sulla tragica condizione del Paese africano. A annunciarlo in un comunicato inviato al Sir sono gli stessi rappresentanti della Diaspora. “La situazione politica del Togo – si legge nel testo – è quella di un Paese preso in ostaggio da 50 anni da una dittatura familiare con l’accaparramento del potere da parte di Faure Gnassingbé, figlio del defunto dittatore Eyadéma Gnassingbé, che governò il Paese col pugno di ferro dal 1967 fino alla sua morte nel 2005”. Il Togo, prosegue il testo, “è l’unico Paese, ad oggi, nell’Africa dell’ovest, a non sperimentare un’alternanza politica”, per questo la Diaspora chiede “la limitazione del mandato presidenziale e l’impossibilità di farne più di due”, così come “un’elezione presidenziale in due turni con la partecipazione al voto della diaspora”. La decisione dei togolesi in Italia di appellarsi a Papa Francesco e alla comunità internazionale arriva sulla scia delle proteste pacifiche che, da due mesi, stanno segnando la vita della capitale Lomé. “Vediamo risorgere con angoscia il fantasma della carneficina del 2005 che ha causato almeno 500 morti secondo un rapporto delle Nazioni Unite e che ha portato milioni di giovani a lasciare il Paese. Dall’inizio delle manifestazioni, si contano almeno 12 morti, in maggioranza adolescenti e più di 200 feriti di cui alcuni gravi”, scrivono. Per questo, conclude il comunicato, “la Diaspora e tutto il popolo invitano il Santo Padre e le istituzioni internazionali ad esercitare pressioni sul presidente Faure Gnassingbé per lasciare il potere per risparmiare le vite dei giovani e per salvaguardare la pace in Togo”.