Papa Francesco: udienza, “non c’è persona, per quanto abbia vissuto male, a cui resti solo la disperazione e sia proibita la grazia”

foto SIR/Marco Calvarese

“Il buon ladrone ci ricorda la nostra vera condizione davanti a Dio: che noi siamo suoi figli, che lui prova compassione per noi, che Lui è disarmato ogni volta che gli manifestiamo la nostalgia del suo amore”. Lo ha detto il Papa, nella catechesi dell’udienza di oggi, dedicata al paradiso. “Nelle camere di tanti ospedali o nelle celle delle prigioni – ha assicurato Francesco – questo miracolo si ripete innumerevoli volte: non c’è persona, per quanto abbia vissuto male, a cui resti solo la disperazione e sia proibita la grazia”. “Davanti a Dio ci presentiamo tutti a mani vuote, un po’ come il pubblicano della parabola che si era fermato a pregare in fondo al tempio”, ha affermato il Papa: “E ogni volta che un uomo, facendo l’ultimo esame di coscienza della sua vita, scopre che gli ammanchi superano di parecchio le opere di bene, non deve scoraggiarsi, ma affidarsi alla misericordia di Dio”. “E questo ci dà speranza, questo ci apre il cuore!”, ha esclamato a braccio. “Dio è Padre, e fino all’ultimo aspetta il nostro ritorno”, ha proseguito citando ancora una volta una delle sue parabole evangeliche preferite: “E al figlio prodigo ritornato, che incomincia a confessare le sue colpe, il padre chiude la bocca con un abbraccio”. “Questo è Dio, e così ci ama”, l’altro commento a braccio.

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