Movimenti popolari: p. Scannone (gesuita), serve una nuova alleanza tra società, Stato e mercato

Juan Carlos Scannone

“In America Latina, ma anche in altre parti del sud del mondo, si sta verificando, soprattutto a partire dal basso, un certo protagonismo della società civile, nella sua distinzione rispetto al mercato e allo Stato. È un nuovo modo di fare politica, che ha come riferimento il bene comune nella forma di interessi di carattere universale, come sono la giustizia, la cosiddetta tripla T (tierra, techo y trabajo, terra, casa e lavoro), l’accesso all’acqua potabile, il rispetto dell’ambiente, la lotta contro l’immunità, l’iniquità o la violenza”. Lo afferma, in una conversazione raccolta per il Sir, il teologo argentino Juan Carlos Scannone, gesuita 86enne, uno dei professori di papa Francesco, a margine del convegno “Cambiare le relazioni tra Stato, mercato e società civile”, organizzato nei giorni scorsi (19-21 ottobre in Vaticano) dalla Pontificia Accademia delle Scienze sociali. Per il teologo gesuita, il maggiore esponente ancora in vita tra i fondatori della cosiddetta “teologia del pueblo”, grazie a tale fenomeno “la società civile si auto-organizza, soprattutto nei suoi settori popolari – in tutti i livelli della convivenza e si coordina in reti, anche globali, senza aspettarsi tutto dallo Stato e dal mercato. Alcuni antecedenti sono stati il movimento per i diritti delle persone di colore negli Stati Uniti, guidato da Martin Luther King, Solidarnosc in Polonia o il movimento popolare contro la dittatura di Marcos nelle Filippine.
In tale contesto, secondo Scannone, si inserisce il magistero di papa Francesco: “Tanto nell’esortazione Evangelii Gaudium, manifesto del suo pontificato, quanto nell’enciclica Laudato Si’, papa Francesco descrive cause ed effetti perversi della attuale crisi socio-ambientale, allo stesso tempo sociale e ambientale”. Il teologo cita, tra l’altro l’esclusione dalla vita lavorativa e sociale di masse di persone, la crescente iniquità, l’assolutizzazione del mercato visto come capace di regolarsi da solo e di dare la regole alla società, “l’egemonia del capitale sul lavoro, della finanza sulla produzione, di alcune nazioni sopra altre, con la corrispondente idolatrizzazione del denaro e del potere”.
Padre Scannone prosegue ricordando l’importanza data da papa Francesco “alla forza storica dei poveri” e al “movimento popolare dei poveri e degli esclusi”, proponendo una nuova “alleanza per il cambiamento” che metta al centro “la dimensione sociale dell’economia sociale di mercato”. Un’alleanza che realizzi per il mondo globale ciò che riuscì a fare l’alleanza che nei Paesi renani portò, all’inizio del ventesimo secolo, a partire dal movimento operaio, alla nascita dell’economia sociale e dello stato sociale.

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