Kenya: Comboniani sulle elezioni presidenziali, “scongiurare rischio nuove violenze, tutti si adoperino per il dialogo”

“Solo un dialogo condotto con onestà e per il bene della popolazione può portare alla fine della crisi istituzionale e politica”. Lo affermano oggi i missionari comboniani, lanciando un allarme alla vigilia delle elezioni presidenziali in Kenya che si svolgeranno domani, 26 ottobre, dopo l’annullamento del voto dell’8 agosto da parte della Corte suprema, per la prima volta in Africa. Il Partito del Giubileo del presidente uscente Uhuru Kenyatta (uscito vincitore dal voto annullato di agosto), ha continuato la campagna elettorale cercando di conquistare alcuni politici scontenti di Raila Odinga, presidente del partito di opposizione, Nasa (National super alliance). Raila ha scelto a sua volta di non presentarsi alle elezioni del 26 ottobre contestandone la correttezza, e sperando che le elezioni vengano annullate dalla Corte suprema. “Restano alti i rischi per la democrazia e per l’unità del Paese”, dicono i comboniani, invitando le parti in causa ad ascoltare l’appello dei vescovi: “superare le divisioni politiche ed etniche, mettere al primo posto i bisogni di una popolazione provata dalle difficili condizioni economiche e sociali e sociali”. “La situazione – rilevano – è particolarmente grave e può precipitare il Paese nelle violenze, in nuovi conflitti etnici e tribali”.
I comboniani temono “una recrudescenza del tribalismo del quale fanno le spese gli strati sociali più poveri del Paese” e il ripetersi degli scontri etnici con centinaia di vittime dopo le elezioni del 2007-2008. Secondo i missionari “è necessario che i politici locali e la comunità internazionale facciano di tutto per riannodare i fili del dialogo fra le parti in conflitto”. “L’annullamento di agosto – osservano – costituisce un fatto inedito: è la dimostrazione di una certa indipendenza della Corte e dei progressi che ha già compiuto in molte nazioni africane il processo democratico. Allo stesso tempo la crisi innescata da quella decisione ha messo in luce come tale percorso sia solo al principio: negli ultimi mesi, infatti, si è ulteriormente sviluppata in Kenya l’instabilità politica, sociale ed economica”.

 

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