Settimana sociale: un pastificio a Gragnano tra le 402 “buone pratiche”

C’è anche un pastificio a Gragnano tra le 402 “buone pratiche”, diffuse su tutto il territorio italiano, che verranno presentate nel corso della 48ª Settimana sociale, in programma a Cagliari dal 26 al 29 ottobre sul tema: “Il lavoro che vogliamo: libero, creativo, partecipativo e solidale”. Lo ha reso noto mons. Fabiano Longoni, direttore dell’Ufficio Cei per la pastorale sociale e il lavoro, durante la conferenza stampa di presentazione dei lavori, che prevedono – tra gli altri – la presenza del presidente del Consiglio dei Ministri, Paolo Gentiloni, sabato pomeriggio. “Una parrocchia di Gragnano – ha raccontato Longoni – ha raccolto del denaro per permettere ad alcuni giovani di dare avvio ad una ‘start-up’ condivisa”. È nato così, “dopo un periodo di messa alla prova di quattro giovani, di cui due a rischio malavita”, un nuovo pastificio a Gragnano, “grazie alla comunità che insieme con i ragazzi ha costruito un processo”: oggi il pastificio è un’azienda fiorente del territorio, e la sua attività commerciale si estende anche al di fuori dell’Italia. Le 402 buone pratiche, di cui verranno proiettati alcuni filmati, caratterizzeranno la seconda giornata della Settimana sociale: saranno presentate dall’economista Leonardo Becchetti e costituiranno la base della discussione successiva nei tavoli di lavoro. Alcune di esse sono diventate storie nel docufilm “Il lavoro che vogliamo”, realizzato da Tv2000, che verrà proiettato il 27 ottobre in anteprima alla Festa del Cinema di Roma, alla presenza del card. Gualtiero Bassetti, presidente della Cei. “Concretezza”, ha spiegato Sergio Gatti, vicepresidente del Comitato scientifico e organizzatore delle Settimane Sociali, sarà la parola d’ordine delle giornate sarde, anche attraverso la “capacità di narrazione di un Paese vivace, che ha aree di consapevolezza e di coraggio, e in cui si affronta il tema della mancanza di lavoro, o del lavoro di qualità o di quello legale, superando la logica dell’attesa facendo leva sulla scelta di intrapresa e sulla capacità di fare sistema, sul territorio, tra scuola, amministrazione locale e impresa”. Tra le 402 buone pratiche, sia nei filmati che nel docufilm – ha precisato Gatti – “non ci sono soltanto microimprese o imprese medie, ma anche grandi imprese e noti marchi nazionali, anche griffati, che hanno creato centinaia di posti di lavoro concreti”.

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