Festival della migrazione: Bonino, “smontare la paura e dare indicazioni per migliorare l’integrazione”

“Quello di cui ha bisogno questo Paese, e che è tra gli obiettivi del Festival e della campagna ‘Ero straniero’, è smontare la paura e dare indicazioni per migliorare l’integrazione. Siamo sicuramente bravi a salvare vite umane, qualcuno si è illuso che basti mettere tappi, ma questi non reggono tanto e il nuovo corridoio tunisino lo dimostra. Il fenomeno non ha soluzioni, può solo essere governato”. Lo ha affermato Emma Bonino, ex ministro e promotrice della campagna “Ero straniero”, in un videomessaggio al Festival della migrazione che si è chiuso ieri a Modena. Secondo Bonino, “il Festival contrasta questa idea che siamo stati invasi e dà il senso della mobilità globale, che è vecchia come l’umanità”. “Anche noi italiani siamo stati migranti e lo siamo tutt’oggi”, ha ricordato l’ex ministro, rilevando che “questo è l’essenza dell’essere umano da sempre, ciò nonostante non eravamo preparati”. “È importante analizzare questi problemi per resistere agli imprenditori della paura che vi speculano sostanzialmente per ragioni elettorali”, ha ammonito, augurandosi che “questo evento aiuti a essere più resistenti alle stupidaggini che ci vengono raccontate”. Per Bonino, nel nostro Paese “uno dei limiti più grandi è la legge Bossi-Fini che esclude ogni possibilità di ingresso legale in Italia se non con lo status di rifugiati, quindi ci sono 500-600mila persone che vivono ai margini o sono preda della criminalità”. “Ma se ben gestita l’integrazione fa bene a noi tutti, persino alla nostra economia”, ha osservato. “Questi giorni, anche allegri e stimolanti, servono a far ragionare, a muovere la testa magari abbinata a un po’ di cuore. Non è un reato avere empatia con questo fenomeno – ha concluso – che è destinato a durare per generazioni e generazioni”.

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