Abusi: mons. Muser (Bolzano), “tenere gli occhi aperti” con “una vigile e attenta presenza”

“Dobbiamo chiederci come affrontiamo, in quanto singoli cristiani e in quanto Chiesa, il potere, l’autorità, la sessualità umana e le relazioni interpersonali nel pieno rispetto dei valori cristiani. È un lavoro questo che richiede un esame di coscienza sincero e radicale, a livello personale e strutturale, cioè come Chiesa in tutte le sue strutture. Altrettanto la società è chiamata a riflettere sui suoi valori fondamentali, affinché sia garantito che i diritti fondamentali di tutti gli uomini, in modo particolare dei bambini e dei giovani, possano essere realmente vissuti e difesi”. Ne è convinto mons. Ivo Muser, vescovo di Bolzano-Bressanone. “Da questo punto di vista, la Chiesa e la società possono avviare un nuovo dialogo. Senza allontanarci dalla responsabilità della Chiesa, non dobbiamo dimenticare che la maggior parte della violenza sessuale avviene nelle nostre famiglie e nell’ambito familiare, parentale e nel vicinato”, ha aggiunto il presule durante il convegno “Succede frequentemente e ovunque. Per una cultura attenta e responsabile della prevenzione alla violenza sessuale” che si è svolto a Bolzano. “Proprio perché può avvenire e avviene ‘frequentemente e ovunque’ – ha proseguito – c’è bisogno di un cambiamento culturale che sia radicale e speriamo un cambiamento profondamente umano e cristiano: da una cultura del ‘chiudere gli occhi’ ad una cultura del ‘tenere gli occhi aperti’, con una vigile e attenta presenza, con serietà e avvalendosi di una consulenza e di un accompagnamento avveduti e competenti. Da una cultura del ‘non immischiarsi’, del ‘non sono affari nostri’ ad una cultura della trasparenza, della schiettezza e della co-responsabilità”. La diocesi, ha infine ricordato, ha intrapreso “passi concreti sia prima che dopo la pubblicazione sui media delle violenze sessuali all’interno della Chiesa”: “Il nostro lavoro diocesano di prevenzione mira ad una sensibilizzazione e attivazione in tutti gli ambiti e livelli ecclesiali. La collaborazione fiduciosa con tutti gli enti pubblici e anche il lavoro in rete con le diocesi confinanti è per noi importante. Un altro aspetto rilevante è la connessione con il Centro per la protezione dei minori a Roma”.

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