Riordino settore azzardo: Consulta antiusura e associazioni antislot chiedono audizione alle Commissioni parlamentari

La Consulta nazionale antiusura e le associazioni antislot ad essa collegate per l’attività di contrasto all’azzardo, in vista della traduzione da parte del Governo in atto normativo avente forza di legge dell’intesa su “Riordino giochi” della Conferenza unificata Stato-Regioni ed enti locali, chiedono l’audizione alle Commissioni parlamentari di Camera e Senato di Giustizia, Affari costituzionali, Affari sociali, Salute, Bilancio e Sviluppo, per esporre le loro posizioni in modo puntale e circostanziato. “Per le associazioni, che rappresentano milioni di persone, l’intesa raggiunta il 7 settembre necessita di significative e sostanziali modifiche – si legge in una nota della Consulta antiusura – in quanto presenta incongruenze istituzionali costituzionali, oltre che morali e sociali. Il piano così come approvato non riduce il consumo di azzardo ed è rivolto ad ottimizzare il profitto della filiera dell’azzardo in Italia”. Infatti, prosegue la nota, “ridurre l’offerta non equivale a ridurre il consumo. Togliere dal mercato le slot obsolete installate nei rifugi alpini piuttosto che negli stabilimenti balneari e sostituirle con le Vlt, notoriamente più aggressive in termini di capacità di fatturato e di rischio patologico conseguente, non comporterà necessariamente aver ridotto il consumo e quindi aver perseguito l’obiettivo della Delega. L’istituzione di sale destinate, sposterà il consumo verso ‘prodotti’ più facilmente accessibili come il gratta e vinci oppure l’azzardo pubblico on-line che, attualmente, non presenta alcuna disciplina, neppure minima”. In merito ai poteri degli Enti locali e delle Regioni, poi, “il piano segna un passo indietro. Mentre la Costituzione lascia loro mano libera di intervenire qualora attività pericolose, come definite quella dell’azzardo pubblico da numerosissime Direttive europee, si manifestano con modalità molto aggressive sotto il profilo della salute pubblica, l’intesa raggiunta, invece, concede a questi la facoltà di intervenire senza intaccare, però, gli investimenti economici fatti dai concessionari. Sul punto il Governo si troverà di fronte ad un bivio: privilegiare l’interesse pubblico e quindi la tutela della salute dei cittadini oppure favorire i profitti delle concessionarie a discapito, appunto, dell’interesse generale”.
“Il mio auspicio – dichiara il presidente della Consulta, mons. Alberto D’Urso – è che le nostre preoccupazioni siano sinceramente apprezzate, valutate ascoltate. La Consulta nazionale antiusura e le associazioni del mondo anti-slot sono voci di tante famiglie distrutte e a rischio di usura a causa dell’azzardo. Il Governo è ancora in tempo per modificare la rotta, per liberare il nostro Paese dal baratro dell’azzardo che sta trasformando gli italiani in un esercito di giocatori d’azzardo patologico al servizio di interessi disumani e criminali che gravitano intorno ad esso”.

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