Papa Francesco: a Pontificia Acc. Scienze Sociali , “non possiamo sacrificare sull’altare dell’efficienza valori fondamentali come democrazia, giustizia, libertà, famiglia e creato”

“Non possiamo sacrificare sull’altare dell’efficienza – il ‘vitello d’oro’ dei nostri tempi – valori fondamentali come la democrazia, la giustizia, la libertà, la famiglia, il creato. In sostanza, dobbiamo mirare a ‘civilizzare il mercato’, nella prospettiva di un’etica amica dell’uomo e del suo ambiente”. E’ la proposta lanciata questa mattina da Papa Francesco ricevendo i partecipanti alle giornate di studio promosse dalla Pontificia Accademia delle Scienze sociali su Mercato, Stato e Società civile. “La sfida da raccogliere – ha detto il Papa – è allora quella di adoperarsi con coraggio per andare oltre il modello di ordine sociale oggi prevalente, trasformandolo dall’interno. Dobbiamo chiedere al mercato non solo di essere efficiente nella produzione di ricchezza e nell’assicurare una crescita sostenibile, ma anche di porsi al servizio dello sviluppo umano integrale”. Francesco parla anche del ruolo dello Stato e dice: “non può concepirsi come l’unico ed esclusivo titolare del bene comune non consentendo ai corpi intermedi della società civile di esprimere, in libertà, tutto il loro potenziale. Sarebbe questa una violazione del principio di sussidiarietà che, abbinato a quello di solidarietà, costituisce un pilastro portante della dottrina sociale della Chiesa. Qui la sfida è come raccordare i diritti individuali con il bene comune”. Ed ha concluso sottolineando “il ruolo specifico della società civile”: “È paragonabile a quello che Charles Péguy ha attribuito alla virtù della speranza: come una sorella minore sta in mezzo alle altre due virtù – fede e carità – tenendole per mano e tirandole in avanti. Così mi sembra sia la posizione della società civile: ‘tirare’ in avanti lo Stato e il mercato affinché ripensino la loro ragion d’essere e il loro modo di operare”.

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