Diocesi: mons. Caiazzo (Matera-Irsina), “allagare il nostro sguardo verso le vecchie e nuove emergenze, povertà, miserie umane”

“Il percorso di una Chiesa non si cambia se si considera la stessa come una ‘fabbrica sacramentale”, o un ‘distributore automatico di tradizioni’ che bisogna pur continuare a mantenere vive nonostante non abbiano più nulla di sacro. Il percorso sinodale ci aiuterà ad allagare il nostro sguardo verso quelle che sono le vecchie e nuove emergenze, povertà, miserie umane”. Lo ha affermato ieri sera l’arcivescovo di Matera-Irsina, mons. Antonio Giuseppe Caiazzo, nel corso della celebrazione eucaristica nella quale ha conferito il mandato ai 120 tra presbiteri, religiosi e religiose, laici scelti per il percorso sinodale diocesano. Un cammino – ha evidenziato l’arcivescovo – intrapreso “per interrogarci seriamente, attraverso un confronto sereno e fraterno che ci impegnerà nei prossimi anni, per una pastorale sempre più unitaria e organica, che ci porti ad essere maggiormente fedeli all’insegnamento di Cristo e della sua Chiesa”. Per Caiazzo, “la nostra vocazione non consiste nel continuare a ripetere ‘si è sempre fatto così’, ma apertura all’oggi di Dio che ci parla attraverso il magistero di Papa Francesco”. “Non possiamo sottacere la verità e dire che ‘tutto va bene’”, ha osservato, evidenziando che “c’è bisogno di una nuova evangelizzazione attraverso una Chiesa in uscita che abbia il coraggio di annunciare la forza dirompente del Vangelo, della lieta notizia, e di ripensare il modo di rapportarsi con la realtà che ci circonda per essere lievito, sale, luce del mondo”. Rivolgendosi ai 120 che parteciperanno al cammino sinodale, Caiazzo ha sottolineato che “non siete i privilegiati”. Anzi, “dobbiamo sentirne la responsabilità e il peso di questo mandato”. E a tutti i diocesani ha chiesto di accompagnare il cammino con la preghiera.

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