Consiglio europeo: migrazioni, si parla di frontiere sicure e rimpatri. Nessun impegno concreto per l’accoglienza dei rifugiati

Bruxelles, 20 ottobre: colazione di lavoro al Consiglio europeo (foto SIR/UE)

(Bruxelles) Sono 4, su 10, le pagine delle “Conclusioni” adottate dal Consiglio europeo sul tema “Migrazioni”. Molte le affermazioni di principio, apprezzamento e sostegno per l’azione italiana nel Mediterraneo, enfasi su chiusura delle frontiere e rimpatri. Qualche annotazione di principio e promessa di interventi per lo sviluppo di lungo periodo del continente africano. Nessun impegno, invece, sul piano dell’accoglienza solidale dei migranti che giungono sulle coste dell’Italia da parte degli altri Paesi Ue, in particolare di quelli che finora hanno tenuto le porte chiuse ed elevato barriere. “L’approccio perseguito dagli Stati membri e dalle istituzioni dell’Ue per assicurare il pieno controllo delle frontiere esterne sta dando i suoi frutti e deve essere consolidato”, si legge al primo punto. “Assistiamo nel complesso a una notevole riduzione dei flussi migratori ed è diminuito il numero di vittime in mare”. Le affermazioni di principio riguardano: “vigilanza per quanto riguarda tutte le rotte migratorie e capacità di reagire a ogni nuova tendenza”; “sostegno agli Stati membri direttamente colpiti o coinvolti, anche attraverso il supporto costante fornito dalle agenzie Ue”; “solida cooperazione con i partner internazionali nonché con i Paesi di origine, di transito e di partenza”; “riduzione degli incentivi alla migrazione illegale tramite rimpatri efficaci”. Le azioni politiche si rivolgono invece a “dimostrare il nostro pieno impegno nella cooperazione con la Turchia in materia di migrazione e nel sostegno ai Balcani occidentali” e a “riconoscere il significativo contributo apportato dall’Italia relativamente alla rotta del Mediterraneo centrale”.
Il Consiglio “ribadisce l’importanza di collaborare con le autorità libiche e con tutti i vicini della Libia per rafforzare la capacità di gestione delle frontiere e sottolinea la necessità urgente di sostenere lo sviluppo delle comunità locali in Libia lungo le rotte migratorie”. Non manca un impegno, sulla carta, a “garantire finanziamenti sufficienti e mirati, anche tramite la finestra per l’Africa settentrionale del Fondo fiduciario dell’Ue per l’Africa, per sostenere le necessarie misure collegate alla migrazione nell’Africa settentrionale”. Il Consiglio europeo “rammenta che affrontare le cause profonde della migrazione e fornire opportunità economiche e sociali nei Paesi di transito e di origine fanno parte del suo approccio a lungo termine in materia di migrazione. In tale contesto il Consiglio europeo accoglie con favore il recente avvio del Fondo europeo per lo sviluppo sostenibile, che sostiene gli investimenti in Africa e nei Paesi del vicinato europeo”. Infine si rimanda la riforma del sistema europeo comune di asilo che tornerà nell’agenda del summit nella riunione di dicembre “per raggiungere un consenso durante il primo semestre del 2018”.

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