Consiglio europeo: Brexit, “progressi” su diritti dei cittadini e Irlanda. Al palo, invece, le questioni finanziarie

(Bruxelles) Sulla base di cinque sessioni di negoziati, e degli impegni assunti da Londra, il Consiglio europeo giunge oggi a una mezza apertura di credito verso il governo britannico, come ha chiesto al summit in corso a Bruxelles la premier Theresa May. Il segretariato del Consiglio europeo ha appena diffuso le “Conclusioni” dei capi di Stato e di governo sul Brexit. Vi si trovano ribaditi i punti fermi dettati dall’Ue e in particolare riguardanti: diritti dei cittadini, questione dei rapporti futuri tra Irlanda del Nord e Repubblica d’Irlanda, impegni finanziari assunti dal Regno Unito verso l’Ue. Comunque il Consiglio europeo parla di “progressi” nei negoziati, stabilendo “che il lavoro continui con lo scopo di consolidare la convergenza raggiunta” e per poter poi proseguire “al più presto la seconda fase dei negoziati”, che riguarderà il futuro dei rapporti tra Londra e i 27 dopo l’avvenuto divorzio fissato al più tardi al 29 marzo 2019. A dicembre il Consiglio europeo “riesaminerà lo stato di avanzamento dei negoziati per determinare se sono stati raggiunti progressi sufficienti su ciascuna delle tre questioni” di cui sopra. Il testo specifica peraltro che si registrano progressi “in materia di diritti dei cittadini” e “per quanto riguarda l’Irlanda”. Invece il Consiglio “osserva che, mentre il Regno Unito ha dichiarato di rispettare i suoi obblighi finanziari assunti durante la sua adesione, questo non è ancora stato tradotto in un impegno concreto per risolvere tutti questi obblighi”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Territori

Informativa sulla Privacy