Chiesa e disabili: suor Donatello (Cei), “sono un dono per tutta la comunità”

Il convegno internazionale “Catechesi e persone con disabilità: un’attenzione necessaria nella vita quotidiana della Chiesa”, promosso dal Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione (Pcpne) dal 20 al 22 ottobre a Roma, in collaborazione con il Settore per la catechesi delle persone disabili dell’Ufficio catechistico nazionale (Ucn) della Cei, The National Catholic Partnership on Disability e Kairos Forum, sarà fruibile per tutti nelle diverse lingue ed anche nella lingua dei segni. La sera del primo giorno verrà inaugurata una mostra dedicata al Catechismo della Chiesa cattolica accessibile e ad alcuni sussidi pastorali e catechetici per l’inclusione delle persone con disabilità di varie parti del mondo. “Una raccolta di buone prassi e di strumenti realizzati in modo inclusivo, non per loro ma con loro”, precisa in un’intervista al Sir suor Veronica Amata Donatello, francescana alcantarina, responsabile del suddetto Settore Cei. Oltre a sensibilizzare le diocesi, il Settore Ucn ha il compito di offrire percorsi formativi e metodologie attraverso nuovi linguaggi informando e formando sacerdoti, parroci, catechisti, animatori. “Il sacerdote – spiega la responsabile – è il mediatore dell’accoglienza; spesso è il primo cui si rivolgono i genitori dopo la diagnosi di disabilità del figlio”. I catechisti “devono saper essere costruttori di ponti con la realtà della disabilità, preparare il terreno che accolga il dono nelle comunità”. Ma devono anche essere adeguatamente formati, sostiene la religiosa mettendo in guardia dal rischio di improvvisare o di considerare i disabili in chiave riduzionista e/o infantile. Questi ultimi devono partecipare alla vita liturgica e pastorale, inseriti in parrocchia o nei gruppi, “facendo sentire a loro e a tutti che sono un dono per tutta la comunità”.

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