Supplica Madonna Pompei: card. Bassetti, “la prima cosa da cui liberarsi è la doppiezza, la simulazione”

“Preghiera e carità sono il messaggio della Pompei di oggi. Mentre dalla cenere antica ritornano lentamente in superficie i monumenti della città romana, che fanno di questo luogo un centro culturale ormai noto in tutto il mondo, per altro verso, da sotto la coltre del peccato e delle miserie umane, per la grazia di Dio e l’intercessione della Beata Vergine, tantissime anime tornano alla luce e alla bellezza della vita della grazia”. Lo ha affermato ieri il cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Conferenza episcopale italiana, presiedendo sul sagrato della Basilica di Pompei la celebrazione eucaristica e la recita della Supplica. Nell’omelia, Bassetti ha osservato che “per grazia di Dio, questa terra, più di ogni altra, è terra di speranza, perché è la casa di Maria, e il Santuario a lei dedicato è ritrovo amato di un popolo che ha la preghiera e la fiducia in Dio ben radicate nel cuore”. “La pietà popolare – ha aggiunto – lungi dal banalizzare la vita di fede, ne rafforza invece le fibre e ne irrora le radici, lasciando alla maturità del cristiano di educarsi sempre più alla scuola del Vangelo della misericordia che, come ci ricorda spesso Papa Francesco, distoglie lo sguardo dal nostro tornaconto e ci invita ad aprirci ai fratelli, con la consapevolezza di essere uomini e donne salvati dall’Amore Misericordioso del Signore, anche se sempre bisognosi di perdono”. Il cardinale ha ammonito che “la prima cosa da cui liberarsi è la doppiezza, la simulazione”. “Non possiamo presentarci al Signore con belle intenzioni e poi – ha proseguito – comportarci nella vita di tutti i giorni come se Dio non ci fosse. Non è possibile venire qui al Santuario carichi di promesse e poi tornare in famiglia, al lavoro e per le strade e comportarsi in modo totalmente diverso”. “Dopo aver sperimentato il suo perdono e la sua misericordia, non possiamo tornare a ‘fare il male’”, ha spiegato, ma “dobbiamo cercare con tutte le forze, di trasformarci in uomini e donne che ascoltano la Parola di Dio e la mettono in pratica”.

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