Papa Francesco: alle Piccole Sorelle di Gesù, “portate la gioia del Vangelo nei quartieri, nelle strade, mescolate alle folle, sempre vicine ai più piccoli”

Vaticano, 2 ottobre: Papa Francesco riceve in udienza le partecipanti all’XI Capitolo Generale delle Piccole Sorelle di Gesù (Foto L'Osservatore Romano (www.photo.va) / SIR)

Nelle “situazioni umanamente difficili”, ci vuole una “evangelizzazione dei gesti”, più che delle parole. Lo ha detto il Papa alle Piccole Sorelle di Gesù, ricevute nella Sala del Concistoro, in occasione del loro Capitolo generale, che raduna religiose provenienti da 28 Paesi. “Il sorriso, il silenzio, l’adorazione, la pazienza”, gli atteggiamenti raccomandati dal Papa: “Mi viene in mente quel dialogo fra la quercia e il mandorlo. La quercia disse al mandorlo: ‘Parlami di Dio’, e il mandorlo fiorì. Questo è quello che la Chiesa chiede a voi: fiorire, fiorire in gesti d’amore di Dio”. Citando la fondatrice, Piccola Sorella Maddalena di Gesù che – sulle orme del Beato Charles de Foucauld – comprese come Dio non abbia avuto “paura di farsi piccolo bambino, fiducioso, tra le braccia di Maria”, Francesco ha osservato che a ottant’anni circa dalla fondazione più di mille sorelle operano oggi nel mondo: “Non sono lì principalmente per curare, educare, catechizzare, anche se queste cose le fanno bene, ma per amare, per stare con i più piccoli, come faceva Gesù, per annunciare il Vangelo con la semplice vita fatta di lavoro, di presenza, di amicizia, di accoglienza incondizionata”. Francesco ha esortato le religiose a rimanere “libere da legami con opere e cose, libere per amare coloro che incontrate, dovunque lo Spirito vi conduce. Libere per volare, libere per sognare”. “Le difficoltà del tempo presente – ha fatto notare il Papa – vi fanno condividere i dolori di tanti fratelli: anche voi, insieme a loro, vi trovate a volte costrette a chiudere o abbandonare le vostre case per fuggire altrove; anche voi conoscete le prove dell’età, della solitudine e della sofferenza; anche voi sperimentate la durezza del cammino quando si tratta di rimanere fedeli attraversando deserti”. Ma l’amore presente nei cuori, ha assicurato Francesco, fa delle Piccole sorelle “delle donne libere attaccate all’essenziale”: l’auspicio è quello di avere a cuore “la qualità della vita fraterna” nelle comunità. Come la fondatrice invitò le sorelle a farsi “arabi tra gli arabi, nomadi tra i nomadi, lavoratori tra i lavoratori e, soprattutto, umani tra gli esseri umani”, così l’istituto si è diffuso in molti Paesi con l’incontro con “tanti di questi piccoli, di tutte le razze, lingue e religioni”, l’omaggio del Papa: “I vostri cuori non hanno barriere. Naturalmente, voi non potete cambiare il mondo da sole, ma potete illuminarlo portando la gioia del Vangelo nei quartieri, nelle strade, mescolate alle folle, sempre vicine ai più piccoli”.

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