![](https://old.agensir.it/wp-content/uploads/2017/10/papabologna-lavoroangelus6-755x491.jpg)
“Voi rappresentate parti sociali diverse, spesso in discussione anche aspra tra loro, ma avete imparato che solo insieme si può uscire dalla crisi e costruire il futuro”. Così il Papa ha salutato ieri, in piazza Maggiore, i rappresentanti del mondo del lavoro, i disoccupati, i rappresentanti di Unindustria, sindacati, Confcooperative e Legacoop, prima di recitare l’Angelus nella basilica di San Petronio, al termine del quale ha pranzato con 1.400 detenuti, rifugiati, poveri e malati. “Solo il dialogo, nelle reciproche competenze, può permettere di trovare risposte efficaci e innovative per tutti, anche sulla qualità del lavoro, in particolare l’indispensabile welfare”, ha affermato Francesco: “È quello che alcuni chiamano il ‘sistema Emilia’. Cercate di portarlo avanti”. “C’è bisogno di soluzioni stabili e capaci di aiutare a guardare al futuro per rispondere alle necessità delle persone e delle famiglie”, la proposta del Papa: “Nel vostro territorio da lungo tempo si è sviluppata l’esperienza cooperativa, che nasce dal valore fondamentale della solidarietà. Oggi essa ha ancora molto da offrire, anche per aiutare tanti che sono in difficoltà e hanno bisogno di quell’‘ascensore sociale’ che secondo alcuni sarebbe del tutto fuori uso”. “Non pieghiamo mai la solidarietà alla logica del profitto finanziario, anche perché così la togliamo – potrei dire la rubiamo – ai più deboli che ne hanno tanto bisogno”, l’appello: “Cercare una società più giusta non è un sogno del passato ma un impegno, un lavoro, che ha bisogno oggi di tutti”.