Austria: mons. Glettler (Innsbruck) critica la strumentalizzazione degli stranieri in campagna elettorale

Il vescovo designato di Innsbruck, mons. Hermann Glettler, ha espresso forti critiche all’attuale campagna elettorale per le elezioni anticipate del parlamento austriaco che si terranno il 15 ottobre prossimo. Mons. Gletter in particolare critica l’uso incondizionato del tema degli stranieri, che siano migranti, richiedenti asilo o lavoratori anche dell’Unione europea. In un’intervista apparsa ieri sul quotidiano “Kleine Zeitung”, Glettler ha detto che si assiste ad un peggioramento, “che preoccupa, nelle parole e nei gesti”. “C’è stata una sciagurata alleanza tra i tre partiti principali”, ha detto Glettler che ha aggiunto: “Parliamo, ad esempio, dell’obbligo di lavorare per ottenere l’asilo. In precedenza, avevano il permesso di impegnarsi in qualsiasi lavoro, mentre poi sono stati costretti a non fare nulla. E ora li si accusa di gravare su nostro sistema sociale”. Secondo il vescovo questa retorica pericolosa probabilmente scomparirà dopo le elezioni ma “ora sta riaprendo le ferite”. Il vescovo del Tirolo ha sottolineato che se è vero che lo Stato non debba rinunciare ai propri diritti e doveri sovrani, “siamo anche incorporati in una società mondiale che è in crisi”.
La migrazione è un fatto: “Le cause sono molteplici, spesso in particolare una reale, estremamente stressante mancanza di prospettive per la generazione più giovane”. Guardando ad esempio all’Africa, mons. Glettler sottolinea che “ora stiamo probabilmente pagando lo scotto del fatto che per secoli abbiamo usato le risorse di Paesi stranieri e continenti”. Secondo il vescovo ci vorrà molto tempo prima di trovare una risposta definitiva a questi problemi.

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