Aleppo: p. Alsabagh (parroco), “la guerra ha tolto la pace e la salute al nostro popolo”

“Proviamo tanta gioia e gratitudine verso il Signore, perché vediamo con i nostri occhi che l’enorme voglia di costruire chiese domestiche non abbandona la comunità”. Così padre Ibrahim Alsabagh, parroco della parrocchia latina di san Francesco di Assisi, nel quartiere di Azizieh, centro di Aleppo, parlando al Sir della situazione siriana. “Il nostro aiuto alle famiglie e ai fidanzati – aggiunge – non si ferma: paghiamo loro l’affitto per un anno o due, procuriamo l’arredamento, usato ma in buono stato, il corredo delle spose, a volte anche le fedi nuziali. Dal 2010 alle famiglie consegniamo un pacco alimentare del valore di 45 euro e paghiamo l’utenza mensile dell’elettricità, intorno ai 23 euro; forniamo la copertura sanitaria completa prima, durante e dopo il parto, pannolini e latte: i problemi economici non devono precludere il dono della vita. In questo modo mostriamo il volto tenero della Chiesa: le coppie non hanno il coraggio di chiedere un sostegno, ma la Chiesa va in loro soccorso”. Conclude Alsabagh: “La guerra ha tolto la pace e la salute al nostro popolo. Registriamo tanti casi di sterilità a causa del terrore e dell’angoscia vissuti; nonostante il costo alto delle cure per la fertilità, andiamo avanti, perché i figli sono un dono del Signore. Siamo figli del Padre e la nostra missione è fare la sua volontà. Vogliamo ricostruire questo regno dei cieli facendo vincere la luce sul buio, verso la resurrezione. Per riuscirci, dobbiamo lavorare molto su noi stessi, prima di tutto; leggere la Parola di Dio, i suoi comandamenti e seguirlo per mettere in pratica la vocazione cristiana e annunciare la bontà del Padre”.

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