Abusi sui minori: venerdì partecipanti Congresso Gregoriana consegneranno in udienza a papa Francesco la “Dichiarazione finale”

Un video scioccante con la storia di 6 ragazzi, ripresi seduti in una stanza, in primo piano, tutti vittime di cyberbullismo, sexting. Le immagini si chiudono con la storia di un bimbo, con un orsacchiotto tra le mani che racconta l’abuso vissuto. “Non capivo che cosa avevo fatto di male. Non capivo perché quelle persone mi facevano male. Non ho fatto che urlare e piangere”. Si è aperta così la conferenza stampa di presentazione del primo congresso globale sul “Child Dignity in the Digital World” (La dignità del minore nel mondo digitale) che comincerà domani e terminerà venerdì 6 ottobre con l’udienza che i partecipanti avranno con papa Francesco al quale consegneranno la dichiarazione finale. “Dal Santo Padre – spiega padre Hans Zollner, presidente del Centre for Child Protection dell’Università Gregoriana – ci attendiamo una parola d’incoraggiamento ad andare avanti”.

Il Congresso – il primo di questo genere – convoca a Roma tutti gli “attori” che in qualche modo sono coinvolti nel problema. Rappresentanti di governi, dirigenti di aziende soprattutto quelle legate al mondo di Internet, polizie, Ong, organizzazioni internazionali come l’Unicef e poi il mondo dei media e delle religioni, cristiani, ebrei e musulmani. Obiettivo dell’incontro – chiarisce padre Zollner – è creare una think tank internazionale e interdisciplinare per “ragionare sull’impatto che Internet ha sulla vita dei minori e soprattutto lanciare una serie di azioni nella lotta all’abuso sessuale”. “Siamo consapevoli di essere all’inizio”. Ma questa iniziativa vuole essere anche il segno che “la Chiesa cattolica è impegnata in molti modi” a contrastare ogni forma di violenza sui minori. Un impegno cominciato prima con papa Benedetto e poi proseguito con papa Francesco.

Domani prenderà la parola anche il presidente del Senato Pietro Grasso e, alle 19, il cardinale segretario di Stato vaticano Pietro Parolin terrà il discorso di apertura. Nelle sessioni di lavoro di mercoledì si parlerà del fenomeno, dell’identità degli abusatori e di quale impatto la pornografia che viaggia sul web ha sui bambini. Giovedì, prenderanno la parola leader delle maggiori piattaforme web tra cui Facebook e Microsoft ma anche rappresentanti di governo. Per l’Italia è previsto l’intervento del sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Maria Elena Boschi.

“L’unico modo per avere un impatto è lavorare insieme”, dice Baroness Joanna Shields (Regno Unito), fondatrice della Rete Weprotect Global Alliance, network online di cooperazione per fermare il crimine degli abusi online. Si calcola che più di 800 milioni di giovani è esposta al rischio di divenire vittima di adescamento sessuale su Internet. I numeri sono importanti e il fenomeno è in continua crescita. Solo in Europa, un ragazzo su cinque e, cioè, il 20% di tutti i ragazzi del continente europeo, è stato abusato/a sessualmente. Nei Paesi invece emergenti come l’India si prevede che nel giro di due anni, milioni di utenti raggiungeranno il mondo del web e lo “faranno – dice padre Zollner – senza alcuna protezione, senza alcuna forma di educazione”.

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