(Re)thinking Europe: Weber (Parlamento Ue), “egoismi nazionali e regionali indeboliscono la solidarietà”. Per il futuro ruolo importante dei cristiani

Manfred Weber

“Ciò che occorre capire oggi, a mio avviso, è se l’Europa si colloca ancora in un contesto pienamente democratico oppure se è nelle mani dei populisti e dei radicali. A questo proposito, se vogliamo davvero difendere la democrazia europea, elemento altrettanto importante oltre alla cooperazione tra Francia e Germania, è che il cuore della futura Europa pulsi nel suo centro, ovvero il Parlamento Ue”. Ne è convinto Manfred Weber, bavarese, eurodeputato tedesco e capogruppo dei Popolari al Parlamento Ue, intervistato dal Sir in vista del “dialogo” intitolato “(Re)thinking Europe”, promosso per il 27-29 ottobre in Vaticano da Comece – Commissione degli episcopati della Comunità europea – e Santa Sede. “La crescita dell’egoismo nazionale in vari Stati membri sta indebolendo il principio di solidarietà, che – spiega Weber – è un pilastro fondamentale dell’Unione europea”. “Vediamo che si sta sviluppando una nuova forma di nazionalismo. Trovo che questo sia preoccupante. Dobbiamo sottolineare che l’egoismo nazionale – ma anche quello regionale – non rappresenta mai una soluzione per dare risposte concrete alla vita quotidiana delle persone”. Aggiunge: “Ciò che è chiaro oggi è che, di fronte alla globalizzazione, le nazioni europee non hanno alcuna possibilità se rimangono sole. Italia, Francia, Spagna, Germania: neanche le nazioni europee più forti saranno in grado di difendere lo stile di vita europeo se non siamo uniti. I Paesi più piccoli hanno bisogno di una solidarietà ancora maggiore”.
Quale il ruolo delle Chiese e comunità religiose per la costruzione dell’Europa di domani? “L’Unione europea è una comunità di valori, ampiamente basata sui valori cristiani”, afferma Weber. “Di fronte alle numerose sfide di oggi, credo che i cristiani fortemente impegnati siano più necessari che mai grazie al loro contributo nel continuare a costruire il progetto europeo, perché le Chiese e le comunità religiose stanno riflettendo su ciò che è giusto per la comunità nel suo insieme e perché hanno anche un punto di vista realistico su ciò che risulta fattibile. Abbiamo bisogno di una voce forte dei cristiani nella società e nella politica europee”.

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