Migranti: Anastasi (Centro La Pira di Pozzallo), “il tutore è fondamentale per favorire il percorso d’inclusione”

“Nell’ambito della campagna ‘Liberi di partire. Liberi di restare’, grazie alla Cei, abbiamo intrapreso attività di sensibilizzazione verso la tutela dei minori non accompagnati attraverso la costituzione di reti sul territorio che stanno dando risultati incoraggianti”. A portare la testimonianza del Centro mediterraneo La Pira di Pozzallo (Rg) è il direttore Giacomo Anastasi, intervenuto ieri a Cosenza al convegno “Migranti minorenni: vulnerabili e senza voce”, organizzato dall’ufficio diocesano Migrantes. “L’iniziativa è ancora nella fase iniziale e siamo ancora nella fase della sensibilizzazione, ma abbiamo formato già 25 tutori. Partiamo dall’incontro, nel presupposto che la figura del tutore non è solo giuridica ma può accompagnare il progetto migratorio e di vita del minore non accompagnato”. Per Anastasi, “il tutore è fondamentale per favorire il percorso di inclusione perché può accompagnarlo nel percorso di costruzione di un progetto di vita. Per questo lo deve accompagnare in tutti gli ambiti, partendo da quelli legati all’accoglienza, ai diritti internazionali, alla possibilità di richiesta di protezione internazionale”. Presentando l’impegno a favore dei minori non accompagnati, Anastasi ha precisato che “in Sicilia abbiamo una rete di integrazione, e questo è significativo, perché riteniamo sia importante lavorare nei territori, nelle comunità, incontrare gruppi e associazioni, persone nelle parrocchie ed associazioni per raccontare i minori non accompagnati e per pensare insieme strategie per accompagnarli”. Infatti, “fare il tutore significa fare esercizio di cittadinanza in modo attivo aiutando un giovanissimo in un momento molto delicato della sua vita”.

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