La Civiltà Cattolica: p. Occhetta, “la difesa della dignità è il lievito della presenza cristiana in politica”

“Il lievito della presenza cristiana in politica, oltre a fecondare i processi in corso, può essere solo la difesa della dignità”,  che parte “dal bisogno di riconoscere il prossimo e di farsi riconoscere come prossimo in una relazione che accoglie, protegge, promuove e integra”. Ne è convinto padre Francesco Occhetta, che sull’ultimo numero di “Civiltà Cattolica” propone l’icona del  buon samaritano come “programma politico per tutti gli uomini di buona volontà chiamati ad amministrare la cosa pubblica”. “Per governare i processi umani gli attori politici sono chiamati a riconoscere la dimensione di ‘prossimità’, che cambia la prospettiva sul lontano e sul diverso”, la tesi del gesuita, secondo il quale “si distinguono positivamente i politici che amministrano conoscendo le persone e il territorio, quelli chiamati alla realizzazione di progetti inclusivi e alla coesione sociale, quelli che costruiscono comunità e comprendono i bisogni dei loro vicini”. Secondo la Scrittura, “il prossimo è una persona con una storia personale e un suo bisogno specifico. Questa dimensione spezza l’incantesimo degli stereotipi e delle categorie dei diversi, come i poveri, gli ammalati, gli immigrati”. E propri sulla questione dei migranti, Occhetta auspica “un modello per l’integrazione che includa la legalità e la sicurezza, come è stato più volte detto dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella” e cita i quattro verbi del Messaggio del Papa per la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato (14 gennaio 2018): “accogliere, proteggere, promuovere e integrare”.

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