Papa Francesco: udienza, “tutta la nostra esistenza si gioca tra il versante della fede e il precipizio della paura”

foto SIR/Marco Calvarese

“Tutta la nostra esistenza si gioca qui, tra il versante della fede e il precipizio della paura”. Ne è convinto il Papa, che durante l’udienza di oggi ha citato le parole di Gesù: “Io non sono la morte, io sono la risurrezione e la vita, credi tu questo?, credi tu questo?”. “Noi che oggi stiamo qui in piazza, crediamo questo?”, ha aggiunto a braccio rivolgendosi alla folla in piazza San Pietro. L’episodio evangelico citato da Francesco è la risurrezione della figlia di Giairo. “Non c’è figura più commovente di quella di un padre o di una madre con un figlio malato”, ha detto Francesco facendo notare che “subito Gesù si incammina con quell’uomo, che si chiamava Giairo. A un certo punto arriva qualcuno dalla casa di Giairo a dire che la bambina è morta, e non c’è più bisogno di disturbare il Maestro. Ma Gesù dice a Giairo: ‘Non temere, soltanto abbi fede!'”. “Gesù sa che quell’uomo è tentato di reagire con rabbia e disperazione, perché è morta la bambina, e gli raccomanda di custodire la piccola fiamma che è accesa nel suo cuore: la fede”, ha commentato il Papa: “Non temere, soltanto abbi fede! Non avere paura, continua solo a tenere accesa quella fiamma! E poi, arrivati a casa, risveglierà la bambina dalla morte e la restituirà viva ai suoi cari”. “Gesù ci mette su questo crinale della fede”, ha spiegato Francesco: “A Marta che piange per la scomparsa del fratello Lazzaro oppone la luce di un dogma: ‘Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. Credi tu questo?’”. “È quello che Gesù ripete ad ognuno di noi, ogni volta che la morte viene a strappare il tessuto della vita e degli affetti”, ha affermato il Papa.

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