Vescovi Germania: consegnati i premi cattolici per i media. Premio speciale al documentario sul “Processo alla nave dei fantasmi”

“La digitalizzazione permea tutto e riguarda veramente tutti. Al progresso indiscusso e alla crescita delle libertà si affiancano però difficili sfide”, tra cui la “perdita della sicurezza e dell’orientamento, l’aumento della paura”. Lo ha detto il vescovo Gebhart Fürst di Rottenberg-Stoccarda, presidente della Commissione pubblicistica della Conferenza episcopale tedesca, alla consegna del premio cattolico per i media che si è svolto a Bonn ieri. Nel suo saluto, riferisce una nota della conferenza episcopale, il vescovo ha insistito sulla necessità di una “cultura dell’incontro”, alimentata da una “comunicazione costruttiva”, per “guardare alla realtà con una fiducia consapevole”. A questa comunicazione costruttiva il vescovo ha incoraggiato i vincitori dei premi. Per la categoria “media elettronici” il riconoscimento è andato a Jeanne Turczynski per la sua trasmissione “Il rischio dell’aborto tardivo. Una decisione tra vita e morte”. Claas Relotius con il suo articolo “I figli del re” apparso su Der Spiegel nel luglio 2016 ha vinto il premio per la stampa, raccontando la vicenda di due sorelline di 12 e 13 anni che hanno lasciato Aleppo per rifugiarsi in Turchia: ha dato così “un volto a una vicenda che coinvolge 60 milioni di persone”. Il premio speciale della giuria invece è andato a Christina Fee Moebus per il documentario sul “Processo alla nave dei fantasmi” che riporta alla luce un pezzo della tragica storia di Brema negli anni del nazionalsocialismo “senza commenti moraleggianti”, piena di “rispetto per le vittime” ma anche onesta sulla “colpa del Levita che passa oltre” e poi persino “spergiura di non aver sentito niente”.

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